novembre 24, 2006

Mi piace dormire con la testa sotto le coperte, non è vero che si soffoca.

Sono le 22. Finalmente sono a casa. Giornata lunghissima, come, d'altronde, ogni venerdì normale. Sveglia, tento di impaginare una tesina sul pc, mi perdo in internet, non mi accorgo che nel mentre mi passa il tempo sotto gli occhi e sono costretta a mangiare di fretta, valigia, scappo a lezione, metro, passante, scale, ct13, luci basse, slides sul telo, le palpebre che si chiudono, e poi di nuovo la luce, la testa che deve anche rimettersi a funzionare senza cedere alla voglia di week-end, parlo col prof, per fortuna che è gentile, finalmente lascio l'aula, fuori è già buio, via verso Centrale, passante, metro, scale mobili, treno preso al volo, freddo, cambio a Parma, ritardo di 10 minuti, ok non è tanto rispetto alla media, però anche 5 secondi, oggi, mi sembrano infiniti, finalmente arriva, salgo, finchè da lontano, dal finestrino non scorgo le torri del Grandemilia, che, giuro, non sono mai state così belle.
Milano, a volte penso che sia colpa di Milano. O forse sono semplicemente io. E' strano, perchè sembra che Milano sia lì per dirti "Se non sei all'altezza di resistere, vattene pure, nessuno ti costringere a restare, i ritmi e le persone sono questi, io non mi adatterò mai a te, o lo fai tu, o impazzisci e torni sconfitta con la coda tra le gambe". Io sono sconfitta? Non ancora. Ho perso una partita, ma mi sono allenata e ho schierato carte migliori. Ma siamo solo ai 10 minuti del primo tempo della partita di ritorno. Ma capita così anche nelle altre città? Non so, a me impedisce di mettere in fila le cose, di godermele una per una, mi si presenta un banchetto completo, quando vorrei solo il dolce.
Poi ritorno tra le mie 4 mura emiliane, e sento che conosco tutto fin troppo bene, qui non c'è più il problema di mettere in fila le cose, qui semplicemente le cose non ci sono. Bisogna inventarsele, poi, in un secondo tempo, una volta create le occasioni, convincersi che alla fine la tua giornata ti ha portato a qualcosa.
Cammino su bicchieri di vetro. Inconsistenti e privi di un reale valore. Mi regalate un cristallo di Boemia?
Nel mentre mi trovate sempre qui, ad accumulare flyer.

MP3: Darling Please Come Home - Math and the Physics Club

1 Postille:

At 1:31 PM, Anonymous Anonimo said...

io di solito dormo con la testa sotto le coperte.....e ci scoreggio anche..non si soffoca

jp

 

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